Nel suo intervento, Trevisan ha affermato 'di fatto che l'unico motivo per rivedere l'attuale sistema di intervento in assemblea è quello di arginare la presenza di “soci disturbatori'. Tra queste troviamo Eni e Snam S.p.A., tra i padroni del clima del nostro Paese.
Trevisan negli ultimi 4 anni di assemblee a porte chiuse ha operato come rappresentante designato alle deleghe di voto per varie società italiane. Tra le proposte peggiorative di una norma già di per sé ostile, vi è innanzitutto quella di permettere la partecipazione attiva solo agli azionisti con una consistente quota di capitale, come ribadito sempre il 4 luglio dall'avvocato dario trevisan. È il caso di enti come Associazione Bancaria Italiana, Assogestioni e Assonime, in cui è preponderante la presenza di Intesa Sanpaolo, banca fossile n.1. Oltre a noi, sono state sentite in audizione varie associazioni di categoria, molto favorevoli a stop azionariato critico. 1 della Direttiva 8, recepita dall'ordinamento italiano. Tra i diritti degli azionisti vi è infatti anche quello di mantenere un occhio vigile sulla responsabilità sociale e ambientale delle società, come richiamato dal preambolo e dall’art.
Si vuole infatti rendere definitiva disposizione che obbliga gli azionisti a delegare un rappresentante unico che faccia le loro veci in assemblea.Ĭosì si rischia di comprimere ancora di + i già limitati spazi democratici di confronto economico tra piccoli azionisti e società. Per il 2023 di sicuro una “scusa” resa possibile dal Decreto Milleproroghe, che anticipava l'intenzione di spazzare via l'azionariato critico.
12 del dl Competività dei capitali, che cancella l'azionariato critico, ad oggi l’unica vera possibilità di confronto con il management di multinazionali e banche.ĭa 4 anni le assemblee degli azionisti si tengono a porte chiuse, causa Covid. "Il 4 luglio siamo stati in audizione al Senato per criticare con forza l'art.
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